Il Natale dei Cinque sensi torna alla Cantina Tramin.. e noi non potevamo mancare.

Sabato 10 dicembre scorso abbiamo partecipato all’evento “Il Natale dei Cinque Sensi” della Cantina Tramin di Termeno. 

L’azienda ha riaperto le porte per il tradizionale evento natalizio, con degustazioni enogastronomiche e la presentazione delle nuove annate dei vini della Selezione.

Visto che ci piace così tanto l’analisi sensoriale, da un punto di vista ludico ed emozionale (non me ne vogliano i puristi), abbiamo cercato di capire se effettivamente i cinque sensi sono stati coinvolti.

Vista. Arrivare a Termeno è stata una gioia per gli occhi: immerso in un’infarinatura bianca, non eccessiva ma quel tanto che basta per creare un’atmosfera da villaggio di Natale. La Cantina, per chi non la conosce, è in armonia con la Natura e la forma ricorda la struttura di una foglia.
Olfatto. I profumi dei luoghi di cantina e i sentori nei vini sono stati i protagonisti. Siamo stati rapiti, e sorpresi, dai sentori del Pinot Grigio Unterebner, degustato in verticale delle annate più affascinanti (l’annata 2016 la nostra preferita).
Spesso consigliato da bere giovane, in realtà il Pinot Grigio è un vino capace di sorprendere per il grande potenziale d’invecchiamento e quindi adatto a una lunga conservazione in cantina.
Gusto. Assieme alla verticale e alle nuove annate delle Selezioni, abbiamo avuto la possibilità di fare degli abbinamenti di eccellenza con il pesce d’allevamento di Schiefer (San Leonardo in Passiria), i formaggi affinati in Alto Adige dallo chef stellato Hansi Baumgartner (Varna e Bressanone) e lo speck Alto Adige IGP del Consorzio Tutela Speck Alto Adige.
Udito. Ci siamo immersi nel silenzio della cantina durante la visita esclusiva, per poi ritornare al piacevole chiacchiericcio dei numerosi visitatori, dalle sfumature mitteleuropee (italiano e tedesco si fondevano in modo naturale).
Tatto. Prendo spunto dall’esplorazione e dall’evoluzione di Unterebner Pinot Grigio attraverso la verticale delle annate 2021, 2020, 2018, 2016, 2014. Una verticale che ci ha sorpreso: se pensiamo al Pinot Grigio in Veneto, è un vino dalla qualità accettabile, a volte buona, solitamente semplice, dalle rese molto alte. Capire come il terroir possa influire su un vitigno internazionale e che coltivato in determinate condizioni, con il contributo della fermentazione malolattica e affinato in legno piccolo e grande, può dare delle soddisfazioni meravigliose, dal punto di vista sensoriale. L’annata che abbiamo preferito è stata la 2016, dalla texture setosa e profumi meravigliosamente tropicali. Davvero inaspettato.

I cinque sensi sono stati effettivamente soddisfatti nella loro completezza. Per il sesto senso, hanno contribuito le persone che lavorano e si impegnano in Cantina Tramin, ed in particolare Günther Facchinelli, con la sua competenza e gentilezza.

Torneremo presto a trovarvi e sicuramente ci saranno altri IncontriDiVini.

 

 

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